L’autoconsumo è uno dei temi chiave della sostenibilità per il settore non residenziale. Oggi, progettare edifici commerciali o pubblici che puntano soprattutto a produrre e consumare energia in loco non è solo una scelta di pochi “virtuosi”, ma una reale fonte di risparmio e di sicurezza operativa per l’azienda.
Le sfide della decarbonizzazione, l'aumento dei costi dell’energia dalla rete e le nuove direttive europee rendono sempre più urgente ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche esterne e spingere verso l’indipendenza energetica degli edifici.
Le scuole, gli uffici e gli spazi commerciali possono diventare veri laboratori di efficienza, contribuendo concretamente alla lotta contro le emissioni e offrendo un esempio tangibile di transizione ecologica ai cittadini e agli stakeholder.
Il principio è semplice: l’impianto fotovoltaico sul tetto produce energia elettrica durante il giorno e questa può essere utilizzata in modo prioritario per alimentare le pompe di calore dell’edificio.
In questo modo, il calore (o il raffrescamento) prodotto costa molto meno rispetto all’utilizzo di energia prelevata dalla rete.
Le pompe di calore,solo elettriche o ancora meglio se ibride Robur, offrono alta efficienza stagionale e sono perfette per sfruttare i picchi di produzione solare di giorno, accumulando energia sotto forma di calore per usi serali o notturni.
Non tutti i sistemi sono uguali: valutare bene taglia dell’impianto fotovoltaico, dimensionamento della pompa di calore e logica di gestione dei carichi è fondamentale per non sprecare il vero potenziale di questa integrazione.
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Integrare pompe di calore e fotovoltaico in edifici pubblici e commerciali è oggi una scelta che offre benefici pratici immediati:
Installare fotovoltaico e pompe di calore è solo il primo passo. L’efficacia vera arriva con il massimizzare l’autoconsumo: ecco come fare:
A questi si può aggiungere la scelta di tecnologie “intelligenti”, come le soluzioni ibride Robur che sanno sfruttare la fonte più conveniente (elettrica dal fotovoltaico o gas, secondo disponibilità), rendendo l’autoconsumo ancora più efficace e modulabile.
Il quadro normativo attuale offre numerose opportunità per agevolare l’investimento:
Attenzione: la strada dell’autoconsumo non è solo “agevolata”, ma fortemente raccomandata dalle stesse linee guida europee e nazionali per i nuovi edifici, gli ampliamenti e le riqualificazioni.
Il successo non sta più nelle dichiarazioni d’intenti, ma nei casi concreti:
Lo scenario futuro è chiaro: edifici commerciali e pubblici “smart”, collegati ai dati e alle fonti rinnovabili, saranno non solo più autonomi, ma anche nodi attivi di una rete energetica resiliente e flessibile.
Qui il ruolo di tecnologie modulari e ibride come quelle Robur diventa la leva decisiva tra meno dipendenza, più risparmio e vera sostenibilità.
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Con una gestione ottimizzata, il risparmio può superare il 50-70% rispetto ai sistemi tradizionali.
Le batterie di nuova generazione (per elettricità) e i serbatoi di accumulo termico (per calore) sono entrambi strumenti chiave, da valutare in base al profilo di consumo e agli orari di utilizzo.
Sì, con un’analisi tecnica è spesso possibile abbinare la pompa di calore al sistema pre-esistente, ottimizzando progressivamente l’intero impianto.
Oggi sono disponibili bandi PNRR, conto termico, detrazioni e bandi locali.
Sì: già programmando consumi e carichi in base alla produzione solare si può aumentare sensibilmente la quota di energia auto-consumata.
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