Quando non conviene usare una pompa di calore: casi e considerazioni da conoscere
La pompa di calore elettrica è una delle soluzioni più efficienti e sostenibili per il riscaldamento e la produzione di acqua calda, ma questa tecnologia non si adatta a tutte le esigenze di progetto o a tutti i contesti.
Ci sono infatti una serie di casistiche che è bene conoscere e valutare prima di puntare tutto su questa tecnologia. Questa guida ti aiuterà a riconoscere i casi in cui una scelta diversa o una tecnologia più avanzata come i sistemi ibridi o le pompe di calore a gas, possono fare la differenza.
Caso 1: vivi in una zona climatica molto fredda
Hai mai lavorato in aree con inverni severi? Sotto i -10°C, il COP (Coefficient of Performance) delle pompe di calore aerotermiche elettriche cala drasticamente. In parole semplici: più scende la temperatura esterna, meno energia termica riesci a produrre con ogni kWh elettrico consumato.
Spesso, in queste condizioni, le pompe di calore elettriche devono compensare la mancanza di calore attivando delle resistenze elettriche di backup che consumano molta energia e fanno impennare i consumi e, di conseguenza, i costi.
Cosa fare? Non è proibito installare una pompa di calore elettrica, ma è bene valutare se sia effettivamente la scelta migliore. Esistono infatti alcune soluzioni più evolute e adatte al contesto:
- Pompe di calore a gas Robur, molto meno sensibili al gelo, mantengono alta efficienza anche a -20°C.
- Un sistema ibrido composto da una pompa di calore integrata da una caldaia sfrutta quest’ultima solo quando serve, ottimizzando comfort e consumi.
Caso 2: la tua casa ha termosifoni e un isolamento non ottimale
Le pompe di calore elettriche lavorano al meglio con impianti a bassa temperatura, tipicamente impianti con pannelli radianti a pavimento. Ma molte case esistenti hanno ancora radiatori tradizionali, che richiedono temperature di mandata elevate (60-70°C) per garantire un calore confortevole, soprattutto se l’isolamento dell’edificio non è perfetto.
Gran parte delle pompe di calore elettriche non raggiunge queste temperature, oppure lo fa con un forte calo di efficienza. Le opzioni sono diverse:
- Migliorare isolamento e terminali, dove possibile;
- Optare per pompe di calore ad alta temperatura (più costose e meno efficienti);
- Scegliere un sistema ibrido, che faccia lavorare la caldaia quando è necessario fornire calore più intenso, senza rinunciare al risparmio stagionale.
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Caso 3: hai problemi di spazio, rumore o vincoli di installazione
Non sempre l’installazione di una pompa di calore elettrica è semplice. L’unità esterna richiede spazio e una posizione ottimale per evitare fenomeni di risonanza acustica, soprattutto in condomini o in contesti urbani densamente abitati.
Inoltre, i nuovi refrigeranti a basso GWP (come l’R290) sono soggetti a norme di sicurezza stringenti: per alcune installazioni servono distanze minime da finestre, tombini e altri punti sensibili.
Le pompe di calore geotermiche (acqua-acqua) risolvono molti di questi problemi, perché:
- Non sono dotate di ventilatore e quindi più silenziose;
- Sono più compatte, perché lo scambio termico avviene in acqua e non in aria.
Di contro, richiedono lavori più importanti e quindi un costo iniziale più elevato. Rimane inoltre l’aspetto della sicurezza legato al refrigerante utilizzato.
Caso 4: hai un fabbisogno elevato di acqua calda sanitaria
In alberghi, piscine, palestre o condomini, la richiesta di acqua calda ad uso sanitario può essere davvero notevole.
Produrre ACS a temperature elevate (specialmente per le procedure antilegionella) stressa la pompa di calore elettrica, spesso costretta ad attivare resistenze integrative o a funzionare a rendimento molto basso.
Inoltre, servono grandi serbatoi di accumulo, che occupano spazio e aumentano i costi.
Un sistema ibrido Robur può garantire acqua calda in abbondanza e sempre alla giusta temperatura, sfruttando la caldaia solo quando serve.
Così si protegge la pompa di calore, si limita lo spreco energetico e si mantiene la continuità del servizio senza sorprese.
Caso 5: l’investimento iniziale è il tuo principale criterio di scelta
Una pompa di calore elettrica ha un costo iniziale superiore rispetto a una caldaia a condensazione, specie se va significativamente riprogettato l’impianto (ad esempio, con nuovi terminali o accumuli).
Se l’unico criterio di selezione è il budget iniziale, non sempre l’investimento risulta sostenibile, soprattutto in assenza di incentivi.
Ma il discorso cambia considerando il costo totale di gestione (Total Cost of Ownership).
I sistemi ibridi o a gas, recuperano l’investimento poiché possono sostituire la caldaia riutilizzando l’impianto esistente, portando a un notevole risparmio sul costo di gestione.
Gli incentivi fiscali come Conto Termico o Ecobonus sono disponibili per chi installa pompe di calore e sistemi ibridi (e dal 2025 non più per le sole caldaie a gas).
La soluzione non è rinunciare, ma scegliere la tecnologia giusta
Se ti ritrovi in uno o più dei casi descritti, non vuol dire che la pompa di calore sia da scartare.
Questi sono campanelli d’allarme che chiamano a una progettazione intelligente e personalizzata.
Il “tutto elettrico” funziona in molti contesti, ma la vera efficienza e professionalità si ottiene integrando tutte le migliori tecnologie disponibili: elettrico, gas, solare e sistemi di controllo avanzato.
La chiave è lo studio accurato delle reali esigenze termiche, delle caratteristiche dell’edificio, del costo dei vettori energetici disponibili e dell’accesso agli incentivi.
Il sistema ibrido: la risposta intelligente ai casi complessi
Un sistema ibrido “factory-made” Robur risolve punto per punto i limiti di cui abbiamo parlato:
- Regge bene le basse temperature esterne, grazie all’integrazione con la caldaia.
- Fornisce acqua calda sanitaria sempre alla temperatura ottimale, senza stress per la pompa di calore.
- Si adatta a impianti con termosifoni e supera i vincoli di spazio grazie alle sue unità compatte e alla possibilità di installazione centralizzata.
- Sceglie in automatico il mix più conveniente di gas ed elettricità, contenendo i costi d’esercizio.
La pompa di calore a gas: quando serve più potenza ed efficienza
In ambito B2B, aziende, capannoni, terziario, condomini o grandi ville, una pompa di calore ad assorbimento a gas è spesso la scelta vincente.
- Offre potenze elevate, risponde rapidamente a qualsiasi richiesta termica e mantiene l’efficienza anche con temperature esterne proibitive.
- Consuma pochissima energia elettrica e può utilizzare gas naturale o biometano, anticipando la transizione energetica.
- Garantisce rendimenti fino al 174%, unici sul mercato.
Conclusioni
Non c’è una risposta universale per ogni edificio o situazione.
Scegliere la pompa di calore giusta (e la migliore tecnologia di supporto) rende il tuo lavoro uno standard di eccellenza sulla strada della sostenibilità e dell’innovazione.
Siamo pronti ad affiancarti nella selezione della soluzione tecnica “su misura” per ogni esigenza, aiutandoti a offrire davvero valore ai tuoi clienti.

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