
Refrigeranti: tutto quello che devi sapere sulle loro tipologie e utilizzo
Scegliere il refrigerante giusto oggi non è solo una questione tecnica. È una scelta che impatta direttamente sull’efficienza, la sicurezza, l’ambiente e la conformità normativa dei tuoi impianti di climatizzazione e pompe di calore.
Il settore sta vivendo una vera rivoluzione, guidata da nuove normative europee e da una crescente attenzione alla sostenibilità. In questo articolo ti accompagno tra storia, tipologie, criteri di scelta e futuro dei refrigeranti, con un focus sulle soluzioni più sicure ed evolute per il settore HVAC.
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Una breve storia dei refrigeranti
Negli anni ’30 e ’40 i primi sistemi di refrigerazione e climatizzazione utilizzavano ammoniaca e anidride carbonica come refrigeranti naturali. Queste sostanze erano efficienti, ma presentavano alcune criticità in termini di sicurezza e gestione.
Con il tempo, per rispondere alle esigenze di sicurezza e maneggevolezza, l’industria ha introdotto i CFC (clorofluorocarburi) e poi gli HCFC (idroclorofluorocarburi). Questi gas hanno dominato il mercato per decenni grazie alla loro stabilità e facilità d’uso, ma si sono rivelati dannosi per l’ozono e il clima.
Negli anni ’90, la consapevolezza ambientale e il Protocollo di Montreal hanno segnato l’inizio del phase-out dei CFC e HCFC. Sono così arrivati gli HFC (idrofluorocarburi), privi di cloro e quindi innocui per l’ozono, ma comunque con un impatto significativo sul riscaldamento globale (GWP elevato).
Oggi, la sfida è ridurre al minimo l’impatto ambientale. Per questo si stanno diffondendo i refrigeranti naturali (come ammoniaca, CO₂, idrocarburi) e i nuovi HFO (idrofluoroolefine), caratterizzati da un GWP molto basso.
Cosa sono i refrigeranti e come funzionano
Il refrigerante è il fluido che permette lo scambio di calore nei sistemi di climatizzazione, pompe di calore e chiller. Il suo compito è assorbire calore da una sorgente (ad esempio l’aria esterna) e rilasciarlo dove serve (all’interno dell’edificio o nell’acqua tecnica).
Il principio di funzionamento si basa su cicli di evaporazione e condensazione: il refrigerante evapora a bassa pressione assorbendo calore, poi viene compresso e condensato ad alta pressione cedendo calore.
Questo ciclo si ripete continuamente, permettendo il trasferimento di energia termica in modo efficiente.
Le principali tipologie di refrigeranti
Oggi i refrigeranti in uso si dividono in tre grandi famiglie. Ecco una panoramica con le loro caratteristiche principali:
Categoria |
Esempi |
Caratteristiche principali |
Vantaggi |
Svantaggi |
HFC (idrofluorocarburi) |
R410A, R32 |
Sintetici, non dannosi per l’ozono, GWP medio-alto |
Stabili, poco tossici, non infiammabili (A1) |
GWP elevato, soggetti a restrizioni future |
HFO (idrofluoroolefine) |
R1234ze |
Sintetici di nuova generazione, GWP molto basso |
Basso GWP, buone performance |
Infiammabilità (A2L), meno diffusi |
Naturali |
R717 (ammoniaca), R744 (CO₂), R290 (propano) |
Presenti in natura, GWP nullo o bassissimo |
Zero impatto su ozono e clima, alta efficienza |
Tossicità (ammoniaca), infiammabilità (R290), pressioni elevate (CO₂) |
HFC (idrofluorocarburi)
Gli HFC come R410A e R32 sono stati la risposta al phase-out dei CFC e HCFC. Sono poco tossici, stabili e non infiammabili, ma hanno un GWP ancora troppo elevato per gli standard attuali (R410A: GWP 2080, R32: GWP 675). Sono destinati a uscire progressivamente dal mercato, soprattutto nel residenziale, a causa delle nuove restrizioni europee.
HFO (idrofluoroolefine)
Gli HFO rappresentano la nuova frontiera dei refrigeranti sintetici. Hanno un GWP molto basso e un impatto ambientale ridotto. Un esempio è l’R1234ze. Tuttavia, molti HFO sono leggermente infiammabili (classe A2L secondo la norma ISO 817), quindi richiedono accorgimenti specifici in fase di progettazione e manutenzione.
Refrigeranti naturali
- Ammoniaca (R717): eccellente efficienza energetica, GWP pari a zero, nessun impatto sull’ozono. È tossica e infiammabile solo ad alte concentrazioni, motivo per cui va gestita con attenzione e sistemi idronici sicuri.
- Anidride carbonica (CO₂, R744): GWP trascurabile, non tossica né infiammabile, ma richiede impianti progettati per funzionare a pressioni molto elevate8.
- Propano (R290): ottima efficienza, GWP bassissimo, ma altamente infiammabile. È sempre più usato in piccoli sistemi e pompe di calore compatte.
Parametri chiave per scegliere un refrigerante
Quando scegli un refrigerante, il nostro consiglio è quello di valutare questi fattori:
- Efficienza energetica: dipende dall’entalpia e dalle pressioni di esercizio. Un refrigerante efficiente riduce i consumi e migliora le performance dell’impianto.
- Sicurezza: considera tossicità e infiammabilità (classificazione ISO 817: ad esempio, A1 = non tossico/non infiammabile, A2L = leggermente infiammabile, A3 = altamente infiammabile, B = tossico).
- Impatto ambientale: il parametro chiave è il GWP (Global Warming Potential). Più è basso, minore è l’effetto serra.
- Conformità normativa: verifica che il refrigerante sia ammesso dalle normative vigenti (F-gas 2024/573), che fissano limiti di GWP e scadenze per l’eliminazione dei gas più impattanti.
- Disponibilità e costi: alcuni refrigeranti naturali sono facilmente reperibili e convenienti, altri richiedono tecnologie più avanzate.
Il nuovo regolamento F-gas 2024/573: cosa cambia?
La normativa europea si sta facendo sempre più stringente. Il nuovo Regolamento F-Gas 2024/573 punta a ridurre drasticamente le emissioni di gas fluorurati, con l’obiettivo di eliminare gli HFC entro il 2050.
Ecco i punti chiave:
- Divieto di gas con GWP > 2500 per nuovi impianti e manutenzioni già dal 2020.
- Limite GWP 750 per i climatizzatori residenziali dal 2025; questo esclude l’uso di R410A nei nuovi impianti e limita fortemente anche R32 nei prossimi anni.
- Obbligo di riduzione progressiva delle quote di HFC immesse sul mercato.
- Classificazione di sicurezza secondo ISO 817:2014: ogni refrigerante viene classificato per tossicità e infiammabilità (A1, A2L, A3, B1, ecc.).
Per chi progetta o installa, è fondamentale restare aggiornato: la scelta di un refrigerante oggi deve tenere conto non solo delle performance, ma anche della sua “vita residua” sul mercato.
Quali refrigeranti si usano oggi nelle pompe di calore
Il mercato delle pompe di calore si sta rapidamente adattando alle nuove regole e alle esigenze di efficienza e sostenibilità.
Ecco una panoramica delle principali soluzioni:
Refrigerante |
GWP |
Classe sicurezza ISO 817 |
Infiammabilità |
Applicazioni tipiche |
R32 |
675 |
A2L |
Media |
Residenziale, bassa temperatura |
R410A |
2080 |
A1 |
Bassa |
Sistemi esistenti (phase-out) |
R454B |
466 |
A2L |
Media |
Nuovi impianti, sostituzione R410A |
R454C |
148 |
A2L |
Media |
Alta efficienza, retrofit |
R290 |
3 |
A3 |
Alta |
Pompe di calore compatte, alta efficienza |
R717 (NH3) |
0 |
B2L |
Media |
Commerciale, industriale, soluzioni idroniche |
R744 (CO₂) |
1 |
A1 |
Nessuna |
Supermercati, pompe di calore ad alta pressione |
Negli ultimi anni, i refrigeranti a basso GWP come R454B, R454C e R290 stanno guadagnando terreno, mentre R410A e R32 sono destinati a una progressiva uscita di scena.
Perché Robur utilizza l’ammoniaca?
Robur ha scelto di utilizzare ammoniaca (R717) come refrigerante nelle sue pompe di calore ad assorbimento per una serie di motivi:
- Zero impatto sul clima: l’ammoniaca ha un GWP pari a zero, quindi non contribuisce all’effetto serra14.
- Ottime prestazioni termodinamiche: garantisce efficienza elevata e cariche ridotte, grazie all’alto calore latente.
- Sicurezza nelle soluzioni idroniche: nei prodotti Robur, il circuito frigorifero è completamente separato dall’acqua dell’impianto, eliminando i rischi per utenti e ambienti.
- Stabilità normativa: l’ammoniaca, essendo un refrigerante naturale, non è soggetta a restrizioni o phase-out previsti per gli HFC e HFO. Questo la rende una scelta sicura e a prova di futuro.
Grazie a queste caratteristiche, le pompe di calore Robur offrono una soluzione solida, ecologica e conforme alle normative più attuali, ideale per chi cerca efficienza e sostenibilità senza compromessi.
Conclusione
Oggi la scelta del refrigerante è una decisione strategica che va ben oltre la semplice efficienza. Devi considerare sicurezza, impatto ambientale, conformità normativa e prospettive di lungo termine.
Il settore HVAC si sta spostando verso refrigeranti naturali e a basso GWP, con una forte accelerazione imposta dal nuovo regolamento F-gas.
Robur, grazie all’impiego di ammoniaca nelle sue pompe di calore a gas, offre una risposta concreta e affidabile alle sfide di oggi e di domani: prodotti efficienti, sicuri, sostenibili e pronti per il futuro della climatizzazione.
Se vuoi saperne di più sulle soluzioni Robur o hai bisogno di supporto nella scelta del refrigerante più adatto al tuo progetto, il nostro team tecnico è sempre a tua disposizione.
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