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Rinunciare al gas è possibile? Scenari in assenza di gas

Rinunciare al gas è possibile? Scenari in assenza di gas

Il gas naturale fossile ha ancora un ruolo centrale nel panorama energetico europeo e mondiale; nei prossimi  30 anni assisteremo ad una sempre maggiore e molto graduale differenziazione delle fonti energetiche in favore di gas verde, biogas e idrogeno.

Le complesse dinamiche geopolitiche con cui ci confrontiamo in questi anni, sommate all’aumento dei prezzi dell’energia e alla necessità di ridurre a livello globale le emissioni di gas climalteranti, stanno portando al centro del dibattito scientifico e politico le questioni connesse con l’approvvigionamento energetico e con la necessità di ricorrere con sempre maggiore frequenza a fonti energetiche diverse rispetto a quelle utilizzate tradizionalmente.

In questo scenario, l’Europa sta compiendo significativi passi avanti in favore di un utilizzo sempre più massiccio di energia proveniente da fonti rinnovabili e da gas di origine non fossile, come idrogeno verde e biometano. Questo percorso punta a ridurre la nostra dipendenza dalle fonti fossili, modificando gradualmente la composizione del mix energetico che ci consente oggi di fornire energia alle nostre case, alle nostre industrie, di sostenere il sistema di produzione agricola, quello dei trasporti e così via, e a realizzare la cosiddetta transizione energetica.

Lo scenario oggi: l’Europa e l’Italia potrebbero rinunciare al gas?

L’Unione Europea ha scelto da tempo di impegnarsi in un ambizioso programma di riduzione delle emissioni di gas climalteranti, che ha preso il nome di Green Deal Europeo. Tale programma mira a rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050, con una tappa intermedia fissata nella riduzione, entro il 2030, del 55% delle emissioni di gas serra rispetto ai dati del 1990.

Questi traguardi sono molto ambiziosi e, per raggiungerli, è necessario agire in modo rapido e deciso, tenendo però conto dell’inevitabile gradualità del cambiamento. Oggi, infatti, il nostro continente è ancora fortemente dipendente da risorse energetiche, quali il  gas naturale, e anche se l’utilizzo di energia proveniente da fonti alternative e rinnovabili è in costante aumento, non è possibile ipotizzare di abbandonare questa fonte fossile in maniera repentina.

Basti pensare che, nel 2021, in Europa sono stati consumati oltre 450 miliardi di metri cubi di gas: questo dato dimostra chiaramente che, ad oggi, il gas è una materia prima insostituibile per il nostro sistema energetico e, di conseguenza, per la nostra economia .

Concentrando la nostra attenzione sull’Italia – che con i suoi oltre 75 miliardi di metri cubi di gas utilizzati nel 2020 si attesta al terzo posto tra i paesi europei in cui si consuma più gas – ci troviamo di fronte a dati del tutto sovrapponibili. La dipendenza del nostro Paese da questa fonte energetica è evidente, come è evidente l’impossibilità pratica di sostituire i consumi di gas con consumi elettrici. Il grafico pubblicato da SNAM-Terna che confronta l’andamento della domanda di gas e di elettricità lo dimostra: il gas è ancora oggi una fonte energetica fondamentale per il nostro Paese, in particolare nei mesi invernali quando cresce fisiologicamente la richiesta di energia per alimentare i sistemi di riscaldamento.

SNAM-Italian-daily-demand-in-2021-natural-gas-vs-electricity
Fonte: Thermally Driven Heat Pumps webinar - slides (28 November 2022) nella pagina EHPA and EHI webinar on thermally-driven heat pump technology

L’Europa nel 2030 e nel 2050: quali sono gli obiettivi per la riduzione del consumo di gas

Lo scenario previsto per il 2030 vede l’Europa ancora parzialmente dipendente dal gas, ma con un mix energetico caratterizzato da un sempre maggiore impatto dell’energia proveniente da fonti rinnovabili. Questa tendenza si rafforzerà ulteriormente nei vent’anni successivi.

A fine ottobre 2022 il Parlamento Europeo ha stabilito che entro il 2030 la quota di energia proveniente da fonti rinnovabili dovrà toccare il 45% dell’energia totale utilizzata in Europa. Tale decisione, che rientra nel più vasto piano RePower EU, coinvolge diversi settori e prevede una serie di azioni che riguardano il mondo dell’industria (che dovrebbe aumentare di circa il 2% ogni anno la quota di energia da rinnovabili utilizzata), quello dei trasporti (con un sempre maggiore incentivo alla mobilità elettrica e all’utilizzo di carburanti di origine non fossile) e quelli dell’edilizia e del riscaldamento.

In questa direzione si muove anche il piano europeo Fit for 55 che prevede, tra i suoi obiettivi, la riduzione delle emissioni di gas climalteranti di edifici pubblici e privati. Infatti il settore della climatizzazione degli edifici incide per il 36 % delle emissioni inquinanti e per il 40% sui consumi energetici totali in Europa; prendendo come esempio l’Italia, risulta inefficiente (ultime 3 classi energetiche: E, F, G) ben il 75% del parco immobiliare. In futuro gli edifici pubblici nuovi dovranno essere progettati in modo da garantire le zero emissioni a partire dal 2027, e dal 2030 anche quelli privati dovranno adeguarsi a questo standard. Per quanto riguarda invece gli edifici esistenti, l’obiettivo a livello europeo è quello di ridurre del 50% le emissioni dirette di CO2 entro il 2030, per arrivare poi alle zero emissioni entro il 2050.

Il ruolo del gas per un futuro sostenibile

Se vogliamo trasformare in realtà gli obiettivi di riduzione delle emissioni assunti a livello europeo, non possiamo non prendere atto della centralità che il gas ha, oggi, come fonte energetica per il nostro continente e per il pianeta nel suo complesso.

A partire da questa consapevolezza possiamo lavorare in direzione di una sempre maggiore differenziazione delle fonti energetiche, modificando gradualmente il nostro mix energetico in favore di gas verde, biogas e idrogeno. L’Unione Europea ha scelto di operare proprio in questa direzione, adottando ad esempio la “Strategia per l'idrogeno per un'Europa climaticamente neutra”. 

In quest’ottica:

  • il gas rimane la fonte energetica che può fornire un importante contributo alla decarbonizzazione, costituendo il mezzo tramite cui realizzare una vera integrazione tra fonti energetiche tradizionali, rinnovabili e green;
  • una soluzione già disponibile sul mercato per il riscaldamento degli ambienti e la produzione di acqua calda sanitaria è rappresentata dalla tecnologia delle pompe di calore ad attivazione termica, fra cui sono annoverate le pompe di calore a gas GAHP Robur.

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