Come sfruttare il fotovoltaico anche in inverno: il ruolo delle pompe di calore ad assorbimento
Nel dibattito su energia, sostenibilità e risparmio, spesso si dà per scontato che il fotovoltaico sia efficace solo d’estate, mentre con l’arrivo dei mesi freddi si torni a una forte dipendenza dalla rete.
In realtà, questa tecnologia in abbinamento con tecnologie avanzate, come le pompe di calore ad assorbimento, permette di sfruttare il potenziale solare anche nei periodi con meno sole, garantendo comfort, efficienza e risparmio.
Le sfide del fotovoltaico in inverno
Immagina la situazione tipo: hai installato un impianto fotovoltaico di taglia importante ma, con l’arrivo dell’inverno, la produzione energetica crolla. Il problema nasce da alcuni fattori oggettivi:
- Minore irraggiamento solare: nei mesi invernali il sole è più basso, le giornate brevi, la radiazione più debole.
- Aumento della domanda energetica: proprio quando serve più calore per riscaldare locali, uffici o abitazioni, la produzione fotovoltaica cala.
- Impatto sui costi: senza strategie integrate, gran parte dell’energia consumata per il riscaldamento viene prelevata dalla rete a prezzi più alti, con emissioni indirette importanti.
Nella classica gestione “FV da solo”, l’autoconsumo reale invernale tende a ridursi drasticamente: meno autoconsumo equivale a minor risparmio e perdite di ritorno economico sull’investimento fatto.
Perché le pompe di calore sono decisive in abbinamento al fotovoltaico
Qui entrano in gioco le pompe di calore come moltiplicatrici dell’efficacia del fotovoltaico. Una pompa di calore elettrica moderna, ti permette di sfruttare fino a 3-5 kWh termici da ogni kWh elettrico prodotto da solare grazie al prelievo di energia dall’ambiente.
Il principio? Il fotovoltaico produce energia durante il giorno, che può alimentare la pompa di calore per riscaldare ambienti o produrre acqua calda sanitaria (ACS). Anche nelle giornate fredde, la pompa di calore lavora “a costo zero” o quasi, quando il sole c’è e l’impianto fotovoltaico è sufficientemente esteso. Se abbinata ad accumulatori, scala ancora di più l’autonomia.
Per aziende, scuole, alberghi, attività commerciali e condomini, l’abbinamento FV+pompa di calore è una strategia realmente scalabile per abbattere i costi stagionali, migliorare l’indipendenza energetica e ridurre le emissioni.
Il valore aggiunto delle pompe di calore ad assorbimento
Non tutte le pompe di calore sono uguali quando il gioco si fa duro, cioè quando il sole scarseggia e fuori gela. Qui emerge il valore delle pompe di calore ad assorbimento.
Tra le loro caratteristiche chiave:
- Alimentazione a gas (naturale, biometano o GPL) + utilizzo di energia rinnovabile ambientale (calore da aria, acqua o terra).
- Sfruttano il ciclo ad assorbimento, senza compressore elettrico, per produrre calore anche in condizioni dove le PDC elettriche calano notevolmente il rendimento (COP).
- Permettono di ridurre drasticamente il fabbisogno elettrico: servono solo pochi Watt per ventilatori e circolatori, mentre il “lavoro termico” lo fa il gas, ampliando il ruolo del FV nei momenti di luce.
- Mantenimento delle performance in climi molto freddi: le PDC ad assorbimento lavorano efficacemente anche a temperature ampiamente inferiori allo zero, senza necessità di resistenze elettriche integrative (che consumerebbero la poca produzione FV disponibile in inverno).
Questa unicità tecnologica permette di sfruttare ogni kWh fotovoltaico davvero utile per coprire l’assorbimento elettrico residuo di pompa, circolatori, accumuli smart e sistemi di gestione.
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Vantaggi concreti in inverno
Vediamo in pratica i benefici che puoi ottenere scegliendo una pompa di calore ad assorbimento abbinata al fotovoltaico in inverno:
- Continuità di riscaldamento anche con produzione FV ridotta: il sistema non si ferma mai, perché la base termica arriva dal gas, ma ogni Watt FV viene comunque sfruttato e autoconsumato per i dispositivi “accessori”.
- Taglio della bolletta energetica: scende la quota di energia elettrica prelevata dalla rete e si sfruttano pienamente i picchi solari quando ci sono. Il kWh termico prodotto dal gas ha un costo di acquisto pari ad un terzo rispetto a quello elettrico.
- Emissioni ridotte: il rendimento stagionale, la sinergia con il solare e la possibilità di usare biometano come vettore di alimentazione della pompa di calore ad assorbimento a gas abbattono le emissioni rispetto al riscaldamento tutto-gas o tutto-elettrico.
Nei casi dove si riqualificano strutture pubbliche o commerciali, la quota di emissioni evitate grazie a questa scelta rende spesso accessibili i massimi punteggi ESG e incentivi.
Strategie per massimizzare l’autoconsumo stagionale
Utilizzare il fotovoltaico in inverno è possibile, ma va progettato con “intelligenza”. Ecco le strategie che fanno davvero la differenza nei risultati:
- Accumulo termico: integrare gli impianti con sistemi di accumulo consente di “immagazzinare” calore generato nelle ore di punta FV, distribuendolo nelle ore di carico serale e notturno.
- Programmazione dei consumi: spostare il preriscaldamento, la produzione di ACS e la climatizzazione nelle ore di maggiore irradiamento solare.
- Sistemi ibridi & smart grid: integrare, dove serve, generatori aggiuntivi come caldaie o pompe di calore elettriche, controllati in modo “intelligente” così che il sistema scelga sempre la fonte più economica e sostenibile in tempo reale.
- Monitoraggio energetico avanzato: servono sistemi IoT/BMS che osservano in tempo reale la produzione del FV, i consumi delle pompe di calore e i flussi energetici tra accumuli, reti e utenze per ottimizzare ogni kWh disponibile.
Considera che un’organizzazione mirata di questi elementi può permetterti di raggiungere il 70–80% di autoconsumo complessivo, aumentando notevolmente il ritorno dall’investimento e migliorando la resilienza energetica della struttura.
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Incentivi e prospettive future
In Italia, sia le pompe di calore ad assorbimento sia gli impianti fotovoltaici sono oggi incentivati da:
- Conto Termico 3.0: incentivi per la sostituzione e la riqualificazione energetica di impianti civili e pubblici.
- Detrazioni (Ecobonus, Bonus Investimenti Sud): sgravi su spese di efficientamento energetico per aziende e privati.
- Bandi regionali e nazionali finanziati dal PNRR: programmi dedicati al settore pubblico e produttivo per sistemi integrati e smart grid (incluse diagnosi energetiche, building automation, sistemi di monitoraggio).
Guardando avanti, le politiche europee e le nuove direttive spingono verso edifici sempre più NZEB (Nearly Zero Energy Building), dove il vero salto di qualità si raggiunge integrando energia rinnovabile, pompe di calore e gestione digitale dei consumi.
Oggi non basta più riscaldare solo con il gas o con l’elettricità: la partita si vince con soluzioni ibride, predisposte per il futuro energetico, capaci di sfruttare ogni fonte disponibile per tagliare costi ed emissioni dodici mesi l’anno.
FAQ
È possibile sfruttare il fotovoltaico anche in inverno?
Sì, soprattutto se l’impianto è associato a sistemi termici intelligenti (pompe di calore ad assorbimento/accumuli) e se i processi di consumo vengono programmati nelle ore di produzione solare.
Perché le pompe di calore ad assorbimento sono ideali in abbinamento al fotovoltaico?
Perché richiedono pochissima energia elettrica di supporto, massimizzano l’utilizzo del gas e delle fonti ambientali, e lavorano ad alta efficienza anche quando fa freddo.
Quali vantaggi portano negli edifici commerciali e pubblici?
Garantiscono continuità operativa, abbassano i costi anche in caso di fabbisogni intermittenti e consentono di accedere alle migliori premialità ESG/incentivi.
Che differenza c’è tra pompe di calore elettriche e ad assorbimento?
Quelle elettriche dipendono totalmente dall’energia FV/rete e rendono meno col freddo intenso. Quelle ad assorbimento lavorano con gas + energia dall’ambiente, reggono meglio il gelo, usando il FV per la quota elettrica molto più ridotta rispetto a quelle elettriche.
Esistono incentivi per chi installa pompe di calore abbinate al fotovoltaico?
Sì: Conto Termico, detrazioni fiscali e numerosi bandi pubblici favoriscono proprio queste tipologie d’intervento, in quanto ritenute entrambe tecnologie che contribuiscono alla decarbonizzazione dei consumi energetici.
Si può integrare con impianti esistenti di riscaldamento?
Assolutamente sì: le pompe di calore ad assorbimento Robur possono essere affiancate o inserite in sistemi esistenti, aumentando l’efficienza globale, senza dover rifare tutto l’impianto.

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