Raffrescamento di un mezzanino di 4.000 mq
Mondoffice

Mondoffice, grazie alla sua trentennale esperienza, è il partner di fiducia di aziende, scuole, enti pubblici e privati, dai piccoli professionisti alle grandi multinazionali, per tutto ciò che riguarda l’organizzazione dell’ufficio e degli ambienti di lavoro.
Dal 2019 Mondoffice fa parte del Gruppo Raja, leader europeo nella distribuzione di imballaggi, presente nel mercato da oltre 65 anni, in 18 paesi in Europa e con oltre 1.000.000 di clienti, si occupa di distribuzione di prodotti e servizi per le imprese.
E’ quasi impossibile trovare delle logistiche raffrescate durante il periodo estivo, perché è un investimento elevato a causa delle grandi volumetrie e spazi coinvolti nel raffrescamento. La logistica è il cuore della nostra azienda, è il valore aggiunto che forniamo ai nostri clienti, e le persone sono quelle che lo creano questo valore aggiunto: per questo l’attenzione al benessere delle nostre persone è elevata.
La temperatura interna di quest’ultima zona è alta, specialmente nei mesi estivi, anche in considerazione della prossimità di questa alla copertura, condizione che rende difficoltosa questa tipologia di lavoro, che prevede una forte componente fisica. Mondoffice ha quindi deciso di installare un impianto di raffrescamento ROBUR che garantisse il benessere dei collaboratori.
Durante l’estate l’ambiente lavorativo diventava molto caldo, da quando è in funzione l’impianto ROBUR se ne percepisce il beneficio e sarà motivo di gioia per venire a lavorare qui, con un clima più fresco.
Roberto Ramella – Tecnico Manutentore Mondoffice
L’impianto di raffrescamento progettato e installato è composto da 16 raffrescatori evaporativi ROBUR AD14, apparecchi ideali per raffrescare in modo naturale, semplice ed economico edifici di media e grande dimensione. l raffrescatori evaporativi sfruttano il processo di evaporazione dell'acqua per raffreddare l'aria trattata prima di essere immessa nell’edificio: nel processo di raffrescamento evaporativo l’aria in ingresso si umidifica e contemporaneamente si raffredda, questo raffreddamento è tanto più sensibile quanta più acqua è in grado l’aria di fare evaporare per raggiungere la saturazione e quindi quanto più quest’ultima è inizialmente secca.
Nella tabella sottostante sono riportati i valori di temperatura di mandata del raffrescatore in base alle condizioni di ingresso dell’aria (temperatura esterna e umidità relativa).
Temperatura esterna | Umidità relativa dell'aria in ingresso | ||||||
20% | 30% | 40% | 50% | 60% | 70% | 80% | |
25°C | 13,7 | 15,4 | 17,0 | 18,6 | 20,0 | 21,3 | 22,6 |
30°C | 17,0 | 19,1 | 21,0 | 22,8 | 24,4 | 26,0 | 27,4 |
35°C | 20,4 | 22,9 | 25,1 | 27,1 | 29,0 | 30,6 | 32,1 |
40°C | 23,0 | 26,0 | 29,0 | 31,5 | 33,5 | 36,5 | 38,0 |
L’impianto ROBUR permetterà di migliorare sensibilmente la temperatura degli ambienti nel periodo più caldo, garantendo il benessere degli operatori in quello che è il ‘cuore’ dell’azienda, il reparto logistico.
L’inaugurazione è avvenuta nella data prefissata grazie anche alla facilità di installazione che caratterizza i prodotti a marchio ROBUR.

La realizzazione di un efficiente sistema di raffrescamento evaporativo, nella sua semplicità, ha bisogno comunque di alcune valutazioni tecniche e il rispetto di alcuni criteri progettuali che non possono essere trascurati.
Nel caso di Mondoffice, la progettazione dell’impianto è stata curata dallo Studio Termotecnico Bonomi di Cossato (BI), che ha definito alcuni importanti parametri progettuali:
- Scelta dei raffrescatori.
Questa tipologia di apparecchi oggi è disponibile sul mercato in vari modelli e taglie, proposte da diversi distributori e importatori di prodotti dall’estero. Le prestazioni dichiarate dai costruttori devono quindi essere molto ben valutate per evitare di utilizzare prodotti che sulla carta forniscono prestazioni che poi non trovano rispondenza nella realtà. Nel caso in questione è stato deciso di utilizzare un prodotto made in Italy. - Metodologia di calcolo in base ai ricambi d’aria ed alla tipologia di attività svolta.
In base alle caratteristiche dell’edificio e alla lavorazione interna prevista, la progettazione ha determinato il volume di aria di rinnovo generata dal sistema di raffrescamento, che consente un adeguato flusso d’aria trattata tale da mantenere condizioni di comfort all’interno dell’edificio, nonostante la vicinaza alla copertura dell’immobile (caratterizzata da un forte irragiamento estivo). - Numero di elementi e distribuzione dell’aria raffrescata.
L’edificio oggetto dell’intervento, un mezzanino di circa 4.000 mq di superficie, ha un’altezza media di circa 4,5 m, quindi la distribuzione più opportuna individiata è stata quella di utilizzare apparecchi di portata aria inferiore in maggiore numero, in luogo di apparecchi di maggiore portata aria ma che non avrebbero garantito una capillare ed omogenea distribuzione dell’aria fresca. - Sistemi di estrazione.
Particolare attenzione in ambito progettuale è stata rivolta all’evacuazione dell’aria esausta. Un buon sistema di raffrescamento non può prescindere da una attenta valutazione dei sistemi di estrazione. Infatti il volume d’aria immessa dai raffrescatori deve essere compensato da un volume quasi identico di aria espulsa per vie naturali (portoni, finestre, luvernari) o meccaniche (cappe di aspirazione, estrattori, torrini). In questo modo si evita l’aumento di umidità relativa all’interno dell’edificio, si evitano zone fresche ma troppo umide (effetto cantina) e mantenendo l’ambiente in leggera sovrapressione si impedisce all’aria esterna calda di entrare nell’edificio. La soluzione tecnica adottata ha previsto l’impiego dei lucernari apribili con sistemi motorizzati sulla copertura con l’aggiunta di 4 estrattori d’aria posti sulle pareti corte del mezzanino.
DATI PRINCIPALI DI CALCOLO | ||
Dimensioni del capannone interessato dal raffrescamento | Lunghezza | 100 metri |
Larghezza | 40 metri | |
Altezza di immissione dell’aria raffrescata | 4 metri | |
Volume da raffrescare | 16.000 m3 | |
Tipologia di attività svolta negli ambienti da raffrescare | Lavorazioni leggere (aree di stoccaggio e magazzino) | |
Numero di volumi d’ora per tipologia di attività svolta | 10 – 15 vol/h | |
Portata d’aria per ogni singolo Robur AD14 | 13.000 m3 | |
Portata d’aria totale immessa nell’ambiente da raffrescare | 208.000 m3 | |
Volume d’aria da evacuare (ca. l’80% dell’aria immessa) | 166.000 m3 | |
Superfici aperture naturali presenti (lucernari a soffitto con apertura elettrica) | 96 m2 | |
Volume d’aria evacuabile dalle aperture naturali presenti (1.000 m3/m2) | 96.000 m3 | |
Volume d’aria da evacuare meccanicamente (estrattori a parete) | 70.000 m3 | |
Potenza eletttrica totale richiesta per i 16 Raffrescatori Robur AD 14 | 17,6 kW | |
Consumo medio d’acqua per i 16 Raffrescatori Robur AD 14 | 690 l/h |
Dalla progettazione si è passati alla fase esecutiva senza grandi problemi, salvo quello relativo al tempo: la stagione estiva stava arrivando rapidamente e la committenza ha chiesto di affrettare la realizzazione per mettere in funzione l’impianto entro la metà del mese di maggio.
L’installazione dei raffrescatori ha presupposto alcune attività che si sono svolte in più fasi, parte di queste realizzate in parallelo. La prima è stata la realizzazione della linea di alimentazione dell’acqua per i raffrescatori. Ricordiamo che i raffrescatori utilizzano il principio di raffrescamento adiabatico, cioè utilizzano l’evaporazione dell’acqua come sistema di raffreddamento dell’aria, quindi l’acqua e la sua purezza è importante. Si sono realizzate 2 dorsali interne di acqua, per alimentare i raffrescatori posti sul tetto. La seconda fase è stata quella di realizzare nei lucernari un’apertura per il passaggio del canale di mandata dell’aria, poi completato con il relativo plenum di distribuzione. Per evitare infiltrazioni di pioggia, l’apertura è stata poi protetta con opportune scossaline di tenuta. Prima del posizionamento sulla cima del canale dei raffrescatori si è quindi proceduto all’installazione di una serranda di chiusura manuale, utile per impedire l’effetto camino dei canali durante il periodo invernale.
L’installazione dei raffrescatori non ha richiesto molto tempo, in quanto questi sono relativamente leggeri e di facile manovrabilità (possono essere forniti smontati per consentire una più agevole movimentazione).
Ultima fase della realizzazione, ma non meno importante, è stata quella dell’impianto elettrico, comprensivo anche del sistema di controllo centralizzato dei raffrescatori. Mondoffice, in accordo con il progettista, ha infatti optato per un sistema di regolazione, controllo e gestione evoluto. Si tratta di un impianto che prevede per ogni zona raffrescata un dispositivo di controllo della temperatura e dell’umidità relativa (scheda di rete – Fig. 5), connesso via Modbus ad un quadro generale di comando e controllo (Fig. 6), dal quale è possibile impostare diverse variabili: temperatura, umidità relativa, velocità di funzionamento dei ventilatori, orari di accensione e spegnimento, inserimento o disinserimento di ogni singolo raffrescatore, reset di eventuali allarmi. E’ inoltre connettibile con un sistema di supervisione BMS, sempre attraverso una porta Modbus.
L’investimento deciso da Mondoffice è certamente stato importante, ancora di più se pensiamo che nessuna norma o regolamento aveva imposto all’azienda la realizzazione di un impianto di raffrescamento nell’immobile.
La scelta è stata fatta esclusivamente dalla volontà di dare maggiore comfort ai propri collaboratori, alle persone che passano molte ore della loro vita lavorativa all’interno di questi spazi.
Ed più questi spazi sono confortevoli e accoglierti, più agevole e piacevole sarà lavorarci.